C'era una volta in un paese molto lontano, una bellissima ragazza che viveva con la madre ed il padre in un bellissimo castello.
Un giorno la madre si ammalò ed il padre rimasto vedovo si risposò con una donna che aveva due figlie Mafalda e Irma.
Le due sorellastre gelose della bellezza di questa bellissima ragazza la tiranneggiavano. Le facevano fare i lavori più umilianti e le facevano pulire perfino caminetto, tanto che quest'ultima si sporcava sempre di cenere. La chiamavano e le davano ordini tutto il giorno - senerentoea, vaghe a dar da magnare ae gaine, che xe do dì che noe magna[1] - urlo Irma a Cenerentola.
Cenerentola eseguì.
Mentre si trovava nell'aia, udì l'araldo annunciare: - tasì e scolteme ghe se chel fiol dun'can del prinsipe che no ga voia de catarse na femena da sposarse, eora el ga deciso de far na festa cossì le vede tute e sin'ciapa una , si tute invitae laveve e feve bee che al re no ghe piase quee che spusa.[2]
Irma e Mafalda erano molto eccitate dall'evento ed anche Cenerentola fece notare che vi avrebbe voluto partecipare.
- dove casso vuto ndare ti co chei quatro strassi che te ghe 'ndosso[3].- spiego gentilmente Mafalda.
Al che Cenerentola scappò nella sua cameretta e pianse fino a quando una fata apparve e trasformo i suoi abiti malandati in uno splendido vestito da ballo. Gli zoccoli in bellissime scarpine di cristallo e la zucca dell'orto in un bellissimo calesse.
Ma poi le diede un avvertimento: - vara bea che ste magie noe dura na vita! a mesa note te ghe da tornar casa e in press 'anca- [4]
Cenerentola arrivò al ballo e tutti commentarono la bellissima fanciulla quale era, anche il re notò subito il candore della sua pelle e i bellissimi occhi azzurri che rilucevano di acquamarina:- casso! che bea figa![5]-
Molti le si avvicinarono e le chiesero di ballare: - ciao bea! Voria vantarte!-[6]
Le sue sorellastre neanche la riconobbero, e commentarono la presenza di quella sublime fanciulla, così come si confà a due dame di quel lignaggio: -vara cio' !chi xea chea stronsa che pensa de 'verla soeo che ea?![7]
Ma lei ballò solo con il principe che non aveva occhi che per lei.
Ballarono tutta la notte fino allo scoccare della mezzanotte quando Cenerentola si ricordò dell'avvertimento della squisita fata.
Quindi scappò dal ballo, senza neanche salutare il principe, e corse giù per la lunga scalinata, perdendo anche una scarpina di cristallo.
A Cenerentola, a causa del suo ritardo, e della scarpina smarrita nella scalinata venne da esternare il suo disappunto, ma trattenne il fiato e corse via, in carrozza, prima che l'incantesimo potesse svanire.
L'indomani il principe molto triste fece ricercare dalla sua servitù la proprietaria di quella scarpina, facendola cercare casa per casa.
Quando arrivò a casa di Cenerentola, il paggio chiese di poter vedere tutte le donne della casa - ma vara ti che casso de lavoro che go' da fare![8] Pensò il paggio, portando la scarpina di cristallo sopra un cuscino di velluto porpora.
Le sorellastre provarono e riprovarono la scarpina, ma senza nessun esito: - porca l'oca, se gavesse el pie un peo pi corto, forse podaria anca meterghea in chel posto al prinsipe[9]!-
Quindi il paggio, ligio al dovere, vide Cenerentola e pretese che anche lei provasse la scarpetta - e ti? Te ghe da meterte anca ti sta savata, se no el priscipe ma cava i oci[10]!-
Quando Cenerentola indossò la scarpina, questa subito si illuminò, le calzò alla perfezione, e tutti rimasero stupiti, era lei la misteriosa fanciulla ed esternarono la loro ammirazione: - ma vara ti, no ghe gavaria scomeso e bae su staquà[11]
Il paggio portò Cenerentola al castello, e la presentò al principe che subito se ne innamorò e decise di chiederle di sposarlo:
- Cara Cenerentola, dal primo momento che ti ho vista ho capito subito che eri la donna per me, la futura regina del mio regno, i tuoi modi cortesi, la tua grazia, il tuo sorriso, riempiranno le stanze di questo castello, e faranno felice il mio cuore, nessun'altra donna è come te, come sei come il sole che illumina il giorno, come la notte che culla i miei sogni, come l'acqua che mi disseta dall'arsura della vita. Cenerentola, vuoi sposarmi - chiese il principe in ginocchio, ai piedi di Cenerentola..
- casso disito???![12]
[1] - Gentile bella Ragazza, soprannominata Cenerentola, puoi fare la cortesia di nutrire i volatili che il caso vuole siano proprio 48 ore che non hanno avuto il piacere di assumere nessun nutrimento. -
[2] - Gentili signori e signore, il principe ha deciso che è venuto il momento di prendere moglie, e indice un ballo di corte per poter ammirare tutte le bellezze locali e poter scegliere la fuura regina, siete tutte invitate in abito da ballo.
[3] - in quale luogo ti piacerebbe andare, con gli abiti che indossi potresti non essere adatta alla situazione e ti potresti sentire in imbarazzo.
[4] - Cenerentola, fai attenzione che l'arte magica che ho appena padroneggiato ha una durata limitata, e se entro mezzanotte non fai ritorno a casa, rischi che la magia svanisca e tutto ritorni nelle medesime condizioni di come era all'origine. Quindi affrettati a tornare a casa il prima possibile.
[5] -Perdincibacco, che ragazza elegante, fine, aggraziata, educata, e ben vestita.-
[6] - Buona sera signora, posso avere l'onore di questo ballo?- [Vantarte, un famoso e tradizionale ballo veneziano]
[7] - Prendi atto Irma, chi potrebbe mai essere quella bella fanciulla che ci mette in ombra di fronte al principe ereditario, e fa a lui credere di essere l a donna giusta per lui.-
[8] - Il Signore abbia in gloria il principe che mi ha dato la possibilità di eseguire questo importantissimo compito di alta responsabilità e pieno di soddisfazioni!-
[9] - Perdindirindina, se solo il mio piede fosse leggermente più minuto ed affusolato, potrei anche avere delle chance di sposare il principe ed andare a vivere al castello del re.
[10] - E tu, bella fanciulla, non provi a vedere se questa scarpettina di cristallo ti calza. Il Principe ha ordinato che tutte le donne del reame provino la scarpina, altrimenti verrei meno al mio dovere. -
[11] Tho! Guarda il caso, me lo sentivo che era Cenerentola la misteriosa fanciulla.
[12] - Mio bel principe azzurro, credo di non aver ben compreso le vostre parole, mi sembra quasi incredibile che vi siate rivolto a me, ma nonostante questo il divario linguistico che ci vede così distanti non ci permette di capire cosa diciamo l'un l'altra, la mia voglia di essere presa in moglie è grande, bramo il momento che mi chiediate in sposa. Orsù dunque mio bel principe, non esitate a domandarmi di passare il resto della vita assieme, non esitate a chiedere la mia mano. e poi perché state in codesta posizione, avete forse le gambe stanche?, cominciamo bene, così giovane e già con dolori alle articolazioni. Guardate principe che io non passerò il resto della mia vita a tirarvi su dai pavimenti.
A.S. - F.R.sept.06
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