Lo schema di costruzione a
problema-soluzione è uno degli schemi più classici che possano essere
seguiti per realizzare un messaggio pubblicitario. Prevede, com'è noto,
l'evidenziazione di un problema che si presenta a un determinato
protagonista e la miracolosa capacità del prodotto proposto di
risolverlo. Con esso interi settori merceologici, i produttori di
detersivi in testa, hanno campato per decenni e molte aziende continuano
ad applicarlo.
Ma i tempi sono cambiati, i linguaggi della pubblicità sono diventati
maggiormente sofisticati e sempre meno aziende fanno pertanto ricorso
all'elementare schema problema-soluzione.
Ciò non impedisce che possa essere utilizzato ancora con soddisfacenti
risultati. A patto però che se ne seguano le principali regole: che a un
problema debba necessariamente seguire una soluzione e che tra problema
e soluzione si stabilisca un equilibrio sul piano dell'importanza
rivestita all'interno dell'economia narrativa. Il che non è però il caso
di diversi recenti spot in cui predomina la componente che evidenzia la
presenza di un problema. Con il risultato di creare messaggi
caratterizzati da un'atmosfera psicologicamente poco invitante per lo
spettatore e pertanto di non riuscire a ottenere un adeguato livello per
una delle dimensioni chiave dell'efficacia della pubblicità: il
coinvolgimento. Ciò che fa sì, cioè, che il consumatore possa
identificarsi nei personaggi proposti o immaginarsi all'interno della
soluzione presentata.
E' il caso, ad esempio, di pubblicità che per evidenziare un determinato
problema utilizzano delle situazioni che il consumatore considera come
particolarmente sgradevoli all'interno della sua esperienza quotidiana.
Due recenti "spot" telefonici sono emblematici a questo proposito.
Il primo è di Tim e presenta una scenetta dove un telefonino continua a
squillare su un treno Eurostar, presenta cioè una delle più gravi cause
di fastidio per chi ha occasione di viaggiare spesso in treno oggi.
Il secondo spot è invece di Telecom e si basa su una mamma che viene
evidentemente presentata come pesante per il figlio, ma che grazie alla
tariffa promozionale esistente sulle chiamate internazionali può
continuare a tediare il figlio stesso al telefono risparmiando denaro.
Simile è anche la situazione proposta nello spot degli assorbenti Lines
Seta Ultra in cui una ragazza su una scala viene ripresa a lungo in
primissimo piano nel sedere, cioè la parte più "a rischio" rispetto al
problema che il prodotto dovrebbe risolvere. E' inutile sottolineare che
probabilmente le donne non si sentiranno particolarmente gratificate dal
fatto di essere rappresentate in tale modo.
Possiamo ricordare, infine, anche i giovani insopportabili
dell'inspiegabilmente longeva campagna di Sambuca Molinari, il "pirata
dell'etere" impersonato da Paolo Rossi per la nuova televisione digitale
Stream e la giovane punk cui cola il trucco nello spot del Il Resto del
Carlino, La Nazione e Il Giorno. Vanni Codeluppi.
Vanni Codeluppi
fonte:http://www.strategia.it/1999/03/sottotiro.html
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